L’industria europea del trasporto alla UE: «Salviamo i carburanti a zero emissioni»
02/02/2023 16:29:57Inutile abbandonare la combustione a prescindere, quando invece se avviene bruciando carburanti privi di emissioni, può aiutare a raggiungere la decarbonizzazione. È questo il senso della richiesta avanzata da IRU, Consiglio europeo degli spedizionieri e FuelsEurope al vicepresidente esecutivo dell'UE, Frans Timmermans, al fine di mettere in condizione gli operatori del trasporto e della logistica di poter scegliere, senza imposizioni a senso unico

Sul fatto che i carburanti fossili debbano essere messi al bando sono ormai
tutti d’accordo. Ma esistono anche di quelli a zero emissioni che andrebbero
invece salvaguardati. In Europa ne sembrano convinti in tanti, al punto che le
associazioni rappresentative del trasporto stradale, degli spedizionieri e
delle società energetiche – vale a dire IRU, il Consiglio europeo degli
spedizionieri e FuelsEurope – hanno scritto una lettera congiunta al
vicepresidente esecutivo dell’UE, Frans Timmermans, per
chiedere che questi carburanti verdi, più precisamente i carburanti
liquidi a zero emissioni di carbonio e funzionali per alimentare motori a
combustione interna, siano riconosciuti come una soluzione di
decarbonizzazione a lungo termine, insieme all’elettrificazione e
all’idrogeno. La ragione è presto detto: gli operatori della logistica
europea, per funzionare in modo efficiente, devono essere messi in condizione
di decidere quale tecnologia sia più adatta ai diversi tipi di
operazioni, per raggiungere tutti insieme l’obiettivo comune
consistente nella neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050.
Tuttavia, il raggiungimento di questo obiettivo dipende dalle opzioni
tecnologiche consentite dalla futura normativa, che impatta ovviamente sia sui
veicoli che sulle infrastrutture.
Il direttore dell’IRU EU Advocacy, Raluca Marian, scende
ancora più nel dettaglio e fa riferimento in particolare a quelle
«catene logistiche che riforniscono i cittadini dell’UE di cibo,
medicine e altri beni di prima necessità, che non dovrebbero essere
soggette a un salto nel buio incerto perché potrebbe metterne
a rischio la stabilità». E per questo – aggiunge – è necessario che un
«proposta di standard di CO₂ per il settore logistico europeo spinga su
tutte le opzioni per raggiungere la neutralità del carbonio». È chiaro
quindi che questi comparti mirino a salvaguardare in qualche modo la
combustione, perché abbandonarla «nonostante il fatto che
anche questa possa raggiungere lo stesso obiettivo, a seconda di ciò che viene
bruciato, finisce per essere soltanto un esperimento inutile e
rischioso».
Peraltro, la disponibilità di biomassa sostenibile è più che
sufficiente a soddisfare la domanda di biocarburanti non soltanto per
il trasporto stradale, ma che per l’aviazione e per la maggior parte dei
trasporti marittimi.
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